OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO PER RESTITUZIONE DI SOMME IN DIPENDENZA DI SENTENZA RIFORMATA – RAPPORTI CON IL GIUDIZIO D’IMPUGNAZIONE PER CASSAZIONE RELATIVO ALLA STESSA SENTENZA – Corte di Cassazione Civile, Sesta Sez. Civile, Ordinanza n. 29302/22 del 07.10.22

OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO PER RESTITUZIONE DI SOMME IN DIPENDENZA DI SENTENZA RIFORMATA – RAPPORTI CON IL GIUDIZIO D’IMPUGNAZIONE PER CASSAZIONE RELATIVO ALLA STESSA SENTENZA

Corte di Cassazione Civile, Sesta Sez. Civile, Ordinanza n. 29302/22 del 07.10.22

Il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo avente ad oggetto la restituzione di somme versate a seguito di una sentenza di condanna in primo grado, poi riformata in appello, non può essere sospeso ex art. 337, comma 2, c.p.c., in attesa della decisione sul ricorso per cassazione proposto avverso la stessa sentenza di riforma, atteso che tra i due procedimenti non ricorre un rapporto di pregiudizialità logico-giuridica tale da giustificare la sospensione dell’opposizione suddetta, e costituente presupposto comune alle ipotesi di sospensione sia necessaria, ex art. 295 c.p.c., che facoltativa, ai sensi del richiamato art. 337, comma 2, c.p.c., in quest’ultima occorrendo, peraltro, anche una valutazione del giudice della causa dipendente sulla controvertibilità effettiva della decisione impugnata.

Ordinanza Corte di Cassazione

RITO SOMMARIO DI COGNIZIONE: TERMINI DI IMPUGNAZIONE DELL’ORDINANZA – Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Ordinanza n. 28975/22 del 05.10.22

RITO SOMMARIO DI COGNIZIONE: TERMINI DI IMPUGNAZIONE DELL’ORDINANZA

Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Ordinanza n. 28975/22 del 05.10.22

Nelle controversie regolate dal rito sommario, il termine di trenta giorni per l’impugnazione dell’ordinanza ai sensi dell’art. 702 quater c.p.c. decorre, per la parte costituita, dalla sua comunicazione o notificazione e non dal giorno in cui essa sia stata eventualmente pronunciata e letta in udienza, secondo la previsione dell’art. 281 sexies c.p.c.. e che, in mancanza delle suddette formalità, l’ordinanza può essere impugnata nel termine di sei mesi dalla sua pubblicazione, a norma dell’art. 327 c.p.c.

Ordinanza Corte di Cassazione

ASSEGNO DIVORZILE: PARAMETRI DI RIFERIMENTO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Ordinanza n. 26672/22 del 09.09.22

ASSEGNO DIVORZILE: PARAMETRI DI RIFERIMENTO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Ordinanza n. 26672/22 del 09.09.22

Nel quantificare l’assegno di divorzio, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione tutti, e contemporaneamente, i parametri di riferimento indicati dall’art. 5 della legge n. 898 del 1970, ma può anche prescindere da alcuni di essi, dando adeguata giustificazione delle sue valutazioni, con una scelta discrezionale non sindacabile in sede di legittimità.

Ordinanza Corte di Cassazione

ASSEGNO DI MANTENIMENTO CONIUGE SEPARATO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Sentenza n. 26890/22 del 13.09.22

ASSEGNO DI MANTENIMENTO CONIUGE SEPARATO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Sentenza n. 26890/22 del 13.09.22

I redditi adeguati cui va rapportato, ai sensi dell’art. 156 c.c., l’assegno di mantenimento a favore del coniuge separato, in assenza della condizione ostativa dell’addebito, sono quelli necessari a mantenere il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio nella fase temporanea della separazione, stante la permanenza del vincolo coniugale e l’attualità del dovere di assistenza materiale, derivando dalla separazione – a differenza di quanto accade con l’assegno divorzile che postula lo scioglimento del vincolo coniugale – solo la sospensione degli obblighi di natura personale di fedeltà, convivenza e collaborazione.

Sentenza Corte di Cassazione

CONTRATTO DI COMPRAVENDITA CON SCRITTURA PRIVATA NON AUTENTICATA – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 26136/22 del 05.09.22

CONTRATTO DI COMPRAVENDITA CON SCRITTURA PRIVATA NON AUTENTICATA

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 26136/22 del 05.09.22

Quando è stato concluso un contratto definitivo di compravendita con scrittura privata non autenticata, l’interesse della parte alla documentazione del negozio nella forma necessaria per la trascrizione non trova tutela nel rimedio previsto dall’art. 2932 c.c., che concerne l’esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto e presuppone, quindi, la stipula di un preliminare, potendo essere soddisfatto, invece, con la pronuncia di una sentenza di mero accertamento dell’autenticità delle sottoscrizioni.

Sentenza Corte di Cassazione

RISARCIMENTO DEL DANNO BIOLOGICO: DANNO “LUNGOLATENTE” – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 25887/22 del 02.09.22

RISARCIMENTO DEL DANNO BIOLOGICO: DANNO “LUNGOLATENTE”

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 25887/22 del 02.09.22

Il danno biologico non consiste nella semplice lesione dell’integrità psicofisica in sé e per sé considerata, bensì nelle conseguenze pregiudizievoli per la persona, sicché, in mancanza di dette conseguenze, difetta un danno risarcibile, altrimenti configurandosi un danno “in re ipsa”, privo di accertamento sul nesso di causalità giuridica (necessario ex art. 1223 c.c.) tra evento ed effetti dannosi; ne consegue che, in caso di danno c.d. lungolatente (nella specie, contrazione di epatite B, asintomatica per più di venti anni, derivante da trasfusione), il risarcimento deve essere liquidato solo con riferimento al momento di manifestazione dei sintomi e non dalla contrazione dell’infezione.

Sentenza Corte di Cassazione

PERDITA DI CHANCE O MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEL RISULTATO SPERATO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 25886/22 del 02.09.22

PERDITA DI CHANCE O MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEL RISULTATO SPERATO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 25886/22 del 02.09.22

In tema di lesione del diritto alla salute da responsabilità sanitaria, la “chance” non è una mera aspettativa di fatto, bensì la concreta ed effettiva possibilità di conseguire un determinato risultato o un certo bene, giuridicamente ed economicamente suscettibile di autonoma valutazione, onde la sua perdita configura un danno concreto ed attuale; ne consegue che la domanda risarcitoria del danno per la perdita di “chance” è, per l’oggetto, ontologicamente diversa dalla pretesa di risarcimento del pregiudizio derivante dal mancato raggiungimento del risultato sperato, il quale si sostanzia nell’impossibilità di realizzarlo, caratterizzata da incertezza (non causale, ma) eventistica.

Sentenza Corte di Cassazione

ASSICURAZIONE SULLA VITA DI UN TERZO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 21863/22 del 11.07.22

ASSICURAZIONE SULLA VITA DI UN TERZO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 21863/22 del 11.07.22

L’assicurazione sulla vita può essere stipulata per conto altrui, dal momento che la norma di cui all’art. 1891 c.c., in quanto inserita nelle disposizioni sull’assicurazione in generale, è applicabile anche a tale tipologia di contratto, e dovendosi intendere l’espressione “per conto altrui” non già come equivalente a “nell’interesse altrui”, bensì nel senso di “a vantaggio altrui”, con la conseguenza che è sufficiente che il terzo beneficiario acquisti, per effetto della stipula, una posizione di vantaggio, che può consistere anche nella liberazione da un debito.

Sentenza Corte di Cassazione

IMMISSIONI DI ODORI E POLVERI PROVENIENTI DA PRIVATO – CONDOTTA OMISSIVA DELLA P.A.: GIURISDIZIONE DEL GIUDICE ORDINARIO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Sentenza n. 23436/22 del 27.07.22

IMMISSIONI DI ODORI E POLVERI PROVENIENTI DA PRIVATO – CONDOTTA OMISSIVA DELLA P.A.: GIURISDIZIONE DEL GIUDICE ORDINARIO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Sentenza n. 23436/22 del 27.07.22

Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia nella quale il privato, deducendo l’omessa adozione da parte della P.A. degli opportuni provvedimenti a tutela del diritto alla salute, domandi nei confronti della stessa il risarcimento del danno non patrimoniale conseguente a immissioni intollerabili di odori e polveri provenienti da un’azienda agricola privata, venendo in rilievo, alla stregua del criterio del “petitum” sostanziale, un comportamento materiale di pura inerzia delle autorità pubbliche, suscettibile di compromettere il nucleo essenziale del diritto soggettivo inviolabile alla salute.

Sentenza Corte di Cassazione

INAMMISSIBILITA’ RICORSO IN CASSAZIONE SU SENTENZA CONSIGLIO DI STATO PER STRAVOLGIMENTO NORME NAZIONALI O UNIONALI – Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Ordinanza n. 25503/22 del 30.08.22

INAMMISSIBILITA’ RICORSO IN CASSAZIONE SU SENTENZA CONSIGLIO DI STATO PER STRAVOLGIMENTO NORME NAZIONALI O UNIONALI

Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Ordinanza n. 25503/22 del 30.08.22

Costituisce ipotesi estranea al perimetro del proprio sindacato per motivi inerenti alla giurisdizione, la denuncia di un eccesso di potere giurisdizionale, configurato nel diniego di giustizia da parte del giudice amministrativo di ultima istanza (Consiglio di Stato), derivante dallo stravolgimento delle norme di riferimento, nazionali o unionali, interpretate in senso incompatibile con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, risultando coerente con il diritto dell’Unione la riferita interpretazione in senso riduttivo degli art. 111, comma 8, Cost., 360, comma 1, n. 1, e 362, comma 1, c.p.c.

Ordinanza Corte di Cassazione