INAMMISSIBILITA’ RICORSO IN CASSAZIONE SU SENTENZA CONSIGLIO DI STATO PER STRAVOLGIMENTO NORME NAZIONALI O UNIONALI – Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Ordinanza n. 25503/22 del 30.08.22

INAMMISSIBILITA’ RICORSO IN CASSAZIONE SU SENTENZA CONSIGLIO DI STATO PER STRAVOLGIMENTO NORME NAZIONALI O UNIONALI

Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Ordinanza n. 25503/22 del 30.08.22

Costituisce ipotesi estranea al perimetro del proprio sindacato per motivi inerenti alla giurisdizione, la denuncia di un eccesso di potere giurisdizionale, configurato nel diniego di giustizia da parte del giudice amministrativo di ultima istanza (Consiglio di Stato), derivante dallo stravolgimento delle norme di riferimento, nazionali o unionali, interpretate in senso incompatibile con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, risultando coerente con il diritto dell’Unione la riferita interpretazione in senso riduttivo degli art. 111, comma 8, Cost., 360, comma 1, n. 1, e 362, comma 1, c.p.c.

Ordinanza Corte di Cassazione

AFFIDO CONDIVISO ED ESCLUSIVO DEI FIGLI – Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Ordinanza n. 21312/22 del 05.07.22

AFFIDO CONDIVISO ED ESCLUSIVO DEI FIGLI

Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Ordinanza n. 21312/22 del 05.07.22

In tema di affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio, alla regola dell’affidamento condiviso dei figli può derogarsi solo ove la sua applicazione risulti pregiudizievole per l’interesse del minore, con la duplice conseguenza che l’eventuale pronuncia di affidamento esclusivo dovrà essere sorretta da una motivazione non solo più in positivo sulla idoneità del genitore affidatario, ma anche in negativo sulla inidoneità educativa ovvero manifesta carenza dell’altro genitore.

Ordinanza Corte di Cassazione

RESPONSABILITÀ DEL CUSTODE – ACCERTAMENTO DEL NESSO CAUSALE TRA COSA ED EVENTO – SUFFICIENZA – PROVA LIBERATORIA – CASO FORTUITO – Corte di Cassazione, Sez. Unite, Ordinanza n. 20943/22 del 30.06.22

RESPONSABILITÀ DEL CUSTODE – ACCERTAMENTO DEL NESSO CAUSALE TRA COSA ED EVENTO – SUFFICIENZA – PROVA LIBERATORIA – CASO FORTUITO

Corte di Cassazione, Sez. Unite, Ordinanza n. 20943/22 del 30.06.22

La responsabilità di cui all’art. 2051 c.c. ha carattere oggettivo, e non presunto, essendo sufficiente, per la sua configurazione, la dimostrazione da parte dell’attore del nesso di causalità tra la cosa in custodia ed il danno, mentre sul custode grava l’onere della prova liberatoria del caso fortuito, rappresentato da un fatto naturale o del danneggiato o di un terzo, connotato da imprevedibilità ed inevitabilità, dal punto di vista oggettivo e della regolarità o adeguatezza causale, senza alcuna rilevanza della diligenza o meno del custode. (In applicazione del principio, la Corte ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva riconosciuto la responsabilità del gestore di una diga, per i danni subiti dagli attori in conseguenza dell’esondazione di un fiume, in quanto, accertato il nesso causale tra il rilascio delle acque fluite a valle della diga e i predetti danni, aveva ritenuto che il particolare evento meteorologico, concausa dei danni, avrebbe potuto integrare il caso fortuito soltanto laddove il custode avesse dimostrato l’adempimento delle prescrizioni contenute nel documento di protezione civile della diga).

Ordinanza Corte di Cassazione

FONDO DI GARANZIA VITTIME DELLA STRADA – AZIONE DI RIVALSA NEI CONFRONTI DEL DANNEGGIANTE – Corte di Cassazione, Sez. Unite, Sentenza n. 21514/22 del 07.07.22

FONDO DI GARANZIA VITTIME DELLA STRADA – AZIONE DI RIVALSA NEI CONFRONTI DEL DANNEGGIANTE

Corte di Cassazione, Sez. Unite, Sentenza n. 21514/22 del 07.07.22

In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli a motore, l’azione ex art. 292, comma 1, del d.lgs. n. 209 del 2005, in quanto connotata dal carattere atipico del vincolo di solidarietà passiva assunto dall’impresa designata dal Fondo di garanzia per le vittime della strada nell’interesse di un terzo, in sostituzione del responsabile civile, va qualificata come azione autonoma e speciale ex lege, non assimilabile né all’azione di regresso tra coobbligati solidali, né alla surrogazione pura nel diritto del danneggiato, che non consente, pertanto, di parificare la posizione dell’impresa designata, ed il diritto da questa esercitato nei confronti del danneggiante, alla posizione ed al diritto fatto valere dal danneggiato; ne consegue che l’impresa danneggiata può agire nei confronti del responsabile civile per il recupero dell’intero importo, che, in caso di sinistro imputabile a più responsabili, non trovano applicazione gli artt. 1299 e 2055 c.c., che va esclusa la competenza per materia del Giudice di pace ex art. 7, comma 2, c.p.c., che sussiste la competenza territoriale del luogo del domicilio del creditore, ex art. 1182, comma 3, c.c., che a tale azione trova applicazione la prescrizione decennale, con decorrenza dalla data del pagamento.

Sentenza Corte di Cassazione

FILIAZIONE NATURALE E DIRITTO AL RIMBORSO DELLE SPESE DEL GENITORE CHE HA PROVVEDUTO AL MANTENIMENTO – Corte di Cassazione, Prima Sez. Civile, Ordinanza n. 19009/22 del 13.06.22

FILIAZIONE NATURALE E DIRITTO AL RIMBORSO DELLE SPESE DEL GENITORE CHE HA PROVVEDUTO AL MANTENIMENTO

Corte di Cassazione, Prima Sez. Civile, Ordinanza n. 19009/22 del 13.06.22

In materia di filiazione naturale, il diritto al rimborso delle spese a favore del genitore che ha provveduto al mantenimento del figlio fin dalla nascita, ancorché trovi titolo nell’obbligazione legale di mantenimento imputabile anche all’altro genitore, ha natura in senso lato indennitaria, in quanto diretto ad indennizzare il genitore, che ha riconosciuto il figlio, degli esborsi sostenuti da solo per il mantenimento della prole. Ne consegue che il giudice di merito, ove l’importo non sia altrimenti quantificabile nel suo preciso ammontare, legittimamente provvede per le somme dovute dalla nascita fino alla pronuncia, secondo equità, trattandosi di criterio di valutazione del pregiudizio di portata generale.

Ordinanza Corte di Cassazione

ASSEGNO DIVORZILE E DECESSO DEL RICORRENTE – Corte di Cassazione, Sezioni Unite, Sentenza n. 20495/22 del 24.06.22

ASSEGNO DIVORZILE E DECESSO DEL RICORRENTE

Corte di Cassazione, Sezioni Unite, Sentenza n. 20495/22 del 24.06.22

Nel caso di procedimento per la revisione dell’assegno divorzile, ai sensi dell’art. 9, comma 1, della l. n. 898 del 1970, il venir meno del coniuge ricorrente nel corso del medesimo non comporta la dichiarazione di improseguibilità dello stesso, ma gli eredi subentrano nella posizione del coniuge richiedente la revisione, al fine dell’accertamento della non debenza dell’assegno a decorrere dalla domanda sino al decesso, nonché nell’azione di ripetizione dell’indebito, ex art. 2033 c.c., per la restituzione delle somme non dovute.

Sentenza Corte di Cassazione

ADOTTABILITÀ E ACCERTAMENTO DELLA CAPACITÀ GENITORIALE DEI GENITORI – VERIFICA DEI PRESUPPOSTI DI PREGIUDIZIO AL MINORE – Corte di Cassazione, prima Sezione Civile, Ordinanza n. 14077/22 del 04.05.22

ADOTTABILITÀ E ACCERTAMENTO DELLA CAPACITÀ GENITORIALE DEI GENITORI – VERIFICA DEI PRESUPPOSTI DI PREGIUDIZIO AL MINORE

Corte di Cassazione, prima Sezione Civile, Ordinanza n. 14077/22 del 04.05.22

Posto che il ricorso alla dichiarazione di adottabilità costituisce solo una “soluzione estrema”, essendo il diritto del minore a crescere ed essere educato nella propria famiglia d’origine, quale ambiente più idoneo al suo armonico sviluppo psicofisico, tutelato in via prioritaria dall’art. 1 della L. n. 184 del 1983, il giudice di merito deve operare un giudizio prognostico teso, in primo luogo, a verificare l’effettiva ed attuale possibilità di recupero delle capacità e competenze genitoriali, con riferimento sia alle condizioni di lavoro, reddituali ed abitative, senza però che esse assumano valenza discriminatoria, sia a quelle psichiche, da valutarsi, se del caso, mediante specifica indagine peritale, estendendo detta verifica anche al nucleo familiare, di cui occorre accertare la concreta possibilità di supportare i genitori e di sviluppare rapporti con il minore, avvalendosi dell’intervento dei servizi territoriali.

Ordinanza Corte di Cassazione

ILLEGITTIME LE NORME CHE ATTRIBUISCONO AUTOMATICAMENTE IL COGNOME DEL PADRE AI FIGLI – Corte Costituzionale, Sentenza n. 131/22 del 31.05.22

ILLEGITTIME LE NORME CHE ATTRIBUISCONO AUTOMATICAMENTE IL COGNOME DEL PADRE AI FIGLI

Corte Costituzionale, Sentenza n. 131/22 del 31.05.22

Illegittimità costituzionale dell’art. 262, primo comma, del codice civile e delle norme consequenziali, nella parte in cui prevedono, con riguardo all’ipotesi del riconoscimento effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori, che il figlio assuma il cognome del padre, anziché prevedere che il figlio assuma i cognomi dei genitori, nell’ordine dai medesimi concordato, fatto salvo l’accordo, al momento del riconoscimento, per attribuire il cognome di uno di loro soltanto.

Sentenza Corte Costituzionale

DIVISIONE IMMOBILI TRA CONIUGI – IRRILEVANZA DELL’ASSEGNAZIONE A CASA CONIUGALE PER IL CONGUAGLIO – Cassazione civile, Sezioni Unite Civili, Sentenza n. 18641/22 del 09.06.22

DIVISIONE IMMOBILI TRA CONIUGI – IRRILEVANZA DELL’ASSEGNAZIONE A CASA CONIUGALE PER IL CONGUAGLIO

Cassazione civile, Sezioni Unite Civili, Sentenza n. 18641/22 del 09.06.22

In sede di divisione di un immobile in comproprietà di due coniugi legalmente separati, già adibito a casa familiare, l’attribuzione del cespite in proprietà esclusiva al coniuge assegnatario configura una causa automatica di estinzione del diritto di godimento di cui quest’ultimo è titolare, che, pertanto, non potrà avere alcuna incidenza sulla determinazione del conguaglio dovuto all’altro coniuge comproprietario dell’immobile, cui va conferito un valore economico pieno e corrispondente a quello venale di mercato.

Sentenza Corte di Cassazione

INTERRUZIONE DEL PROCESSO E RIASSUNZIONE NEI CONFRONTI DEGLI EREDI – DEBITI DEL DE CUIUS E MANCATA INDICAZIONE DEGLI EREDI – Cassazione civile, Seconda Sezione Civile, Sentenza n. 15995/22 del 18.05.22

INTERRUZIONE DEL PROCESSO E RIASSUNZIONE NEI CONFRONTI DEGLI EREDI – DEBITI DEL DE CUIUS E MANCATA INDICAZIONE DEGLI EREDI

Cassazione civile, Seconda Sezione Civile, Sentenza n. 15995/22 del 18.05.22

In caso di interruzione del processo per effetto della morte di una parte costituita a mezzo di procuratore, la notificazione dell’atto riassuntivo agli eredi della parte defunta, considerati collettivamente ed impersonalmente, pur comportando la rituale riattivazione e prosecuzione del processo nei confronti dei predetti, non è altrettanto idonea a consentire di pronunciare sentenza di condanna al pagamento di un debito del “de cuius” senza procedere all’individuazione nominativa dei destinatari della pronuncia, atteso che i debiti ereditari non sono solidali, essendo gli eredi tenuti verso i creditori in proporzione alle rispettive quote, e che perciò la condanna non può essere vaga o ambulatoria, ma deve essere specifica nei confronti dei debitori, individuati dall’istante e vagliati dal giudice nel rispetto degli oneri probatori previsti.

Sentenza Corte di Cassazione