I DIRITTI DI ABITAZIONE E USO DEL CONIUGE SUPERSTITE SPETTANO ANCHE AL CONIUGE SEPARATO SENZA ADDEBITO – Corte di Cassazione, Sez. Seconda, Sentenza n. 22556/23 del 26.07.23

I DIRITTI DI ABITAZIONE E USO DEL CONIUGE SUPERSTITE SPETTANO ANCHE AL CONIUGE SEPARATO SENZA ADDEBITO

Corte di Cassazione, Sez. Seconda, Sentenza n. 22556/23 del 26.07.23

I diritti di abitazione e uso, accordati al coniuge superstite dall’art. 540, comma 2, c.c. spettano anche al coniuge separato senza addebito, eccettuato il caso in cui, dopo la separazione, la casa sia stata lasciata da entrambi i coniugi o abbia comunque perduto ogni collegamento, anche solo parziale o potenziale, con l’originaria destinazione familiare». Con tale principio si è inteso superare il precedente orientamento (Sez. 2, n. 15277 del 2019, Rv. 654226-01; Sez. 2, n. 13407 del 2014, Rv. 631146-01) secondo cui il riconoscimento degli indicati diritti è subordinato all’effettiva esistenza, al momento dell’apertura della successione, di una casa adibita ad abitazione familiare; evenienza che non ricorre allorché, a seguito della separazione personale, sia cessato lo stato di convivenza tra i coniugi.

Sentenza Corte di Cassazione

RICONOSCIMENTO DELLA SENTENZA STRANIERA DI ADOZIONE DI UNA BAMBINA, CONCEPITA MEDIANTE PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA ETEROLOGA – Corte di Cassazione, Sez. Sesta, Ordinanza n. 19890/23 del 12.07.23

RICONOSCIMENTO DELLA SENTENZA STRANIERA DI ADOZIONE DI UNA BAMBINA, CONCEPITA MEDIANTE PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA ETEROLOGA  

Corte di Cassazione, Sez. Sesta, Ordinanza n. 19890/23 del 12.07.23

Si riconosce piena efficacia alla sentenza francese di adozione di una bambina, concepita mediante procreazione medicalmente assistita eterologa (realizzata con gamete di donatore anonimo e decisa con consenso documentato di entrambe), da parte della madre d’intenzione, nell’ambito di una coppia omoaffettiva di due donne coniugate in Francia. La presenza del trattino di separazione tra il cognome della madre biologica e quello della madre adottiva contenuto nella ordinanza della Corte di appello che ha riconosciuto l’efficacia nell’ordinamento giuridico italiano della sentenza francese deve infatti considerarsi come un mero errore materiale.

Ordinanza Corte di Cassazione

DECRETO DI DINIEGO AL RILASCIO DEL PASSAPORTO IMPUGNABILE CON RICORSO STRAORDINARIO PER CASSAZIONE – Corte di Cassazione, Sez. Unite Civili, Sentenza n. 22048/23 del 24.07.23

DECRETO DI DINIEGO AL RILASCIO DEL PASSAPORTO IMPUGNABILE CON RICORSO STRAORDINARIO PER CASSAZIONE

Corte di Cassazione, Sez. Unite Civili, Sentenza n. 22048/23 del 24.07.23

Sia il giudice tutelare, sia il tribunale (in sede di successivo reclamo), possono autorizzare o negare il rilascio del passaporto al genitore di prole minore valutando e decidendo se la limitazione del diritto alla libertà di circolazione del genitore suddetto sia necessaria in ragione della preminente salvaguardia dei diritti dei minori e, dunque, allo scopo di evitare che il genitore, espatriando, si sottragga ai propri doveri verso i figli.

La qualificazione del decreto che decide sul reclamo relativamente al rilascio del passaporto nei confronti di genitore di prole minore non è (e non può essere) quella di un semplice provvedimento di volontaria giurisdizione, perché non riguarda la semplice cura degli interessi in gioco, ma la definizione di un conflitto intersoggettivo nel profilo che inerisce alla tutela del diritto del minore a ricevere dai genitori l’adempimento degli obblighi di mantenimento, istruzione, educazione e assistenza anche morale (art. 147 c.c.) in contrapposizione col diritto del genitore di munirsi del titolo che gli consenta di esercitare la libertà garantita (salvi gli obblighi di legge) dall’art. 16 Cost.

La decisorietà e la definitività del decreto (nei significati sopra indicati) legittimano l’assoggettamento del decreto al ricorso straordinario per cassazione ex art. 111, comma 7, Cost..

Sentenza Corte di Cassazione

INAPPLICABILE LA SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI PROCESSUALI ALLE CAUSE DI MANTENIMENTO DEL CONIUGE E DEI MINORI – Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 18044/23 del 06.06.23

INAPPLICABILE LA SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI PROCESSUALI ALLE CAUSE DI MANTENIMENTO DEL CONIUGE E DEI MINORI

Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 18044/23 del 06.06.23

In tema di obbligazioni alimentari come regolate dall’art. 1, comma 1, del Regolamento CE n. 4/2009 del Consiglio del 18.12.2008 (relativo alla Competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari), a norma del D.L. n. 18 del 2020, art. 83, comma 3, convertito nella L. n. 27 del 2020, che della prima costituisce una derivazione, nelle cause in materia di mantenimento del coniuge debole e dei minori non è più applicabile la sospensione feriale dei termini processuali, di cui alla L. n. 742 del 1969, artt. 1 e 3.

Ordinanza Corte di Cassazione

EREDITA’ E DONAZIONI DEL DE CUIUS ALLA FIGLIA CONVIVENTE: ESCLUSIONE PER QUELLE RELATIVE AGLI OBBLIGHI DI COABITAZIONE ED AL LEGAME PARENTALE – Corte di Cassazione, Sez. Seconda civile, Sentenza n. 18814/23 del 04.07.23

EREDITA’ E DONAZIONI DEL DE CUIUS ALLA FIGLIA CONVIVENTE: ESCLUSIONE PER QUELLE RELATIVE AGLI OBBLIGHI DI COABITAZIONE ED AL LEGAME PARENTALE

Corte di Cassazione, Sez. Seconda civile, Sentenza n. 18814/23 del 04.07.23

Al fine di ravvisare presuntivamente la sussistenza di plurime donazioni di somme di denaro fatte dalla madre alla figlia convivente, soggette all’obbligo di collazione ereditaria ed alla riduzione a tutela della quota di riserva degli altri legittimari, tratte dalla differenza tra i redditi percepiti dalla de cuius durante il periodo di convivenza e le spese ritenute adeguate alle condizioni di vita della stessa, occorre considerare altresì in che misura tali elargizioni potessero essere giustificate dall’adempimento di obbligazioni nascenti dalla coabitazione e dal legame parentale, e dunque accertare che ogni dazione fosse stata posta in essere esclusivamente per spirito di liberalità.

Sentenza Corte di Cassazione

ESAME DIAGNOSTICO ED ERRONEA LETTURA EFFETTUATA DAL MEDICO PER CARENZA DI SPECIALIZZAZIONE – Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 17410/23 del 16.06.23

ESAME DIAGNOSTICO ED ERRONEA LETTURA EFFETTUATA DAL MEDICO PER CARENZA DI SPECIALIZZAZIONE

Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 17410/23 del 16.06.23

In tema di attività medico-chirurgica, grava sul sanitario che esegua un esame diagnostico la responsabilità di leggere correttamente le relative immagini, senza che la carenza della necessaria specializzazione possa escludere la colpa per una erronea lettura dei suoi esiti, dovendo questi, ove insorgano dubbi, nella consapevolezza dei limiti derivanti dalla propria competenza settoriale e della mancanza di ulteriori strumenti di opportuna indagine, indirizzare il paziente presso strutture in grado di risolvere tempestivamente la criticità diagnostica in quanto, opinando diversamente, la grave imperizia della condotta posta in essere si tradurrebbe in un ingiustificato vuoto di tutela.

Ordinanza Corte di Cassazione

RESPONSABILITA’ DELLA STRUTTURA SANITARIA PER INFEZIONI IN AMBITO OSPEDALIERO – Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 16900/23 del 13.06.23

RESPONSABILITA’ DELLA STRUTTURA SANITARIA PER INFEZIONI IN AMBITO OSPEDALIERO

Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 16900/23 del 13.06.23

In tema di infezioni nosocomiali, la responsabilità della struttura sanitaria non ha natura oggettiva, sicché, a fronte della prova presuntiva, gravante sul paziente, della contrazione dell’infezione in ambito ospedaliero, la struttura può fornire la prova liberatoria di aver adottato tutte le misure utili alla prevenzione delle stesse, consistente nell’indicazione: a) dei protocolli relativi alla disinfezione, disinfestazione e sterilizzazione di ambienti e materiali; b) delle modalità di raccolta, lavaggio e disinfezione della biancheria; c) delle forme di smaltimento dei rifiuti solidi e dei liquami; d) delle caratteristiche della mensa e degli strumenti di distribuzione di cibi e bevande; e) delle modalità di preparazione, conservazione ed uso dei disinfettanti; f) della qualità dell’aria e degli impianti di condizionamento; g) dell’avvenuta attivazione di un sistema di sorveglianza e di notifica; h) dei criteri di controllo e di limitazione dell’accesso ai visitatori; i) delle procedure di controllo degli infortuni e della malattie del personale e delle profilassi vaccinali; j) del rapporto numerico tra personale e degenti; k) della sorveglianza basata sui dati microbiologici di laboratorio; l) della redazione di un “report” da parte delle direzioni dei reparti, da comunicarsi alle direzioni sanitarie al fine di monitorare i germi patogeni-sentinella; m) dell’orario delle effettiva esecuzione delle attività di prevenzione del rischio.

Ordinanza Corte di Cassazione

CONVIVENZA FIGLI: OBBLIGO AUDIZIONE DEL MINORE INFRADODICENNE – Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 14331/23 del 24.05.23

CONVIVENZA FIGLI: OBBLIGO AUDIZIONE DEL MINORE INFRADODICENNE

Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 14331/23 del 24.05.23

In tema di provvedimenti in ordine alla convivenza dei figli con uno dei genitori, l’audizione del minore infradodicenne capace di discernimento costituisce adempimento previsto a pena di nullità, a tutela dei principi del contraddittorio e del giusto processo, in relazione al quale incombe sul giudice che ritenga di ometterlo un obbligo di specifica motivazione.

Ordinanza Corte di Cassazione

SPESE STRAORDINARIE PER I FIGLI SOSTENUTE DAL CONIUGE AFFIDATARIO – Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 15229/23 del 30.05.23

SPESE STRAORDINARIE PER I FIGLI SOSTENUTE DAL CONIUGE AFFIDATARIO

Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 15229/23 del 30.05.23

Non essendo sempre configurabile a carico del coniuge affidatario della prole un onere di informazione e concertazione preventiva con l’altro in ordine alla determinazione delle spese “straordinarie”, rimane fermo che nel caso di mancata concertazione preventiva e di rifiuto di provvedere al rimborso della quota di spettanza da parte del coniuge che non le ha effettuate, spetta al giudice di merito verificare la rispondenza delle spese all’interesse del minore, commisurando l’entità della spesa rispetto all’utilità e alla sua sostenibilità in rapporto alle condizioni economiche dei genitori (Cass. n. 50597/2021; Cass. n. 19607/2011; Cass. n. 16175/2015), salvo che l’altro genitore non abbia tempestivamente addotto validi motivi di dissenso (Cass. n. 15240/2018). Tali principi trovano applicazione anche in relazione alle spese straordinarie dovute per il figlio maggiorenne, ma non economicamente autosufficiente.

Ordinanza Corte di Cassazione

DANNO DA FERMO AMMINISTRATIVO ILLEGITTIMO – Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 13173/23 del 15.05.23

DANNO DA FERMO AMMINISTRATIVO ILLEGITTIMO

Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 13173/23 del 15.05.23

In tema di danno da fermo amministrativo illegittimo, tra le varie voci risarcibili va inclusa quella concernente la perdita di valore del mezzo a causa della prolungata indisponibilità dello stesso, quale componente del danno emergente, la cui esistenza ed il cui ammontare sono sottoposti agli ordinari oneri probatori, che possono essere soddisfatti anche con il ricorso alle presunzioni, dalle quali si può trarre conferma della volontà della parte di godere materialmente del proprio bene secondo il suo uso normale. (In applicazione del suddetto principio, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata che – negando il risarcimento del danno all’attore, sul rilievo che quest’ultimo non avesse fornito prova dell’acquisizione di un veicolo sostitutivo per il periodo di blocco del proprio mezzo e del costo legato al noleggio del predetto veicolo – si era limitata a trasporre automaticamente alla fattispecie i criteri di liquidazione riferibili alla diversa situazione, sotto il profilo fattuale e dell’area del danno risarcibile, della indisponibilità del bene da “fermo tecnico” del veicolo).

Ordinanza Corte di Cassazione