ASSEGNO DIVORZILE: PARAMETRI DI RIFERIMENTO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Ordinanza n. 26672/22 del 09.09.22

ASSEGNO DIVORZILE: PARAMETRI DI RIFERIMENTO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Ordinanza n. 26672/22 del 09.09.22

Nel quantificare l’assegno di divorzio, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione tutti, e contemporaneamente, i parametri di riferimento indicati dall’art. 5 della legge n. 898 del 1970, ma può anche prescindere da alcuni di essi, dando adeguata giustificazione delle sue valutazioni, con una scelta discrezionale non sindacabile in sede di legittimità.

Ordinanza Corte di Cassazione

ASSEGNO DI MANTENIMENTO CONIUGE SEPARATO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Sentenza n. 26890/22 del 13.09.22

ASSEGNO DI MANTENIMENTO CONIUGE SEPARATO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Sentenza n. 26890/22 del 13.09.22

I redditi adeguati cui va rapportato, ai sensi dell’art. 156 c.c., l’assegno di mantenimento a favore del coniuge separato, in assenza della condizione ostativa dell’addebito, sono quelli necessari a mantenere il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio nella fase temporanea della separazione, stante la permanenza del vincolo coniugale e l’attualità del dovere di assistenza materiale, derivando dalla separazione – a differenza di quanto accade con l’assegno divorzile che postula lo scioglimento del vincolo coniugale – solo la sospensione degli obblighi di natura personale di fedeltà, convivenza e collaborazione.

Sentenza Corte di Cassazione

CONTRATTO DI COMPRAVENDITA CON SCRITTURA PRIVATA NON AUTENTICATA – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 26136/22 del 05.09.22

CONTRATTO DI COMPRAVENDITA CON SCRITTURA PRIVATA NON AUTENTICATA

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 26136/22 del 05.09.22

Quando è stato concluso un contratto definitivo di compravendita con scrittura privata non autenticata, l’interesse della parte alla documentazione del negozio nella forma necessaria per la trascrizione non trova tutela nel rimedio previsto dall’art. 2932 c.c., che concerne l’esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto e presuppone, quindi, la stipula di un preliminare, potendo essere soddisfatto, invece, con la pronuncia di una sentenza di mero accertamento dell’autenticità delle sottoscrizioni.

Sentenza Corte di Cassazione

RISARCIMENTO DEL DANNO BIOLOGICO: DANNO “LUNGOLATENTE” – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 25887/22 del 02.09.22

RISARCIMENTO DEL DANNO BIOLOGICO: DANNO “LUNGOLATENTE”

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 25887/22 del 02.09.22

Il danno biologico non consiste nella semplice lesione dell’integrità psicofisica in sé e per sé considerata, bensì nelle conseguenze pregiudizievoli per la persona, sicché, in mancanza di dette conseguenze, difetta un danno risarcibile, altrimenti configurandosi un danno “in re ipsa”, privo di accertamento sul nesso di causalità giuridica (necessario ex art. 1223 c.c.) tra evento ed effetti dannosi; ne consegue che, in caso di danno c.d. lungolatente (nella specie, contrazione di epatite B, asintomatica per più di venti anni, derivante da trasfusione), il risarcimento deve essere liquidato solo con riferimento al momento di manifestazione dei sintomi e non dalla contrazione dell’infezione.

Sentenza Corte di Cassazione

PERDITA DI CHANCE O MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEL RISULTATO SPERATO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 25886/22 del 02.09.22

PERDITA DI CHANCE O MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEL RISULTATO SPERATO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 25886/22 del 02.09.22

In tema di lesione del diritto alla salute da responsabilità sanitaria, la “chance” non è una mera aspettativa di fatto, bensì la concreta ed effettiva possibilità di conseguire un determinato risultato o un certo bene, giuridicamente ed economicamente suscettibile di autonoma valutazione, onde la sua perdita configura un danno concreto ed attuale; ne consegue che la domanda risarcitoria del danno per la perdita di “chance” è, per l’oggetto, ontologicamente diversa dalla pretesa di risarcimento del pregiudizio derivante dal mancato raggiungimento del risultato sperato, il quale si sostanzia nell’impossibilità di realizzarlo, caratterizzata da incertezza (non causale, ma) eventistica.

Sentenza Corte di Cassazione

ASSICURAZIONE SULLA VITA DI UN TERZO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 21863/22 del 11.07.22

ASSICURAZIONE SULLA VITA DI UN TERZO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 21863/22 del 11.07.22

L’assicurazione sulla vita può essere stipulata per conto altrui, dal momento che la norma di cui all’art. 1891 c.c., in quanto inserita nelle disposizioni sull’assicurazione in generale, è applicabile anche a tale tipologia di contratto, e dovendosi intendere l’espressione “per conto altrui” non già come equivalente a “nell’interesse altrui”, bensì nel senso di “a vantaggio altrui”, con la conseguenza che è sufficiente che il terzo beneficiario acquisti, per effetto della stipula, una posizione di vantaggio, che può consistere anche nella liberazione da un debito.

Sentenza Corte di Cassazione

IMMISSIONI DI ODORI E POLVERI PROVENIENTI DA PRIVATO – CONDOTTA OMISSIVA DELLA P.A.: GIURISDIZIONE DEL GIUDICE ORDINARIO – Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Sentenza n. 23436/22 del 27.07.22

IMMISSIONI DI ODORI E POLVERI PROVENIENTI DA PRIVATO – CONDOTTA OMISSIVA DELLA P.A.: GIURISDIZIONE DEL GIUDICE ORDINARIO

Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Sentenza n. 23436/22 del 27.07.22

Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia nella quale il privato, deducendo l’omessa adozione da parte della P.A. degli opportuni provvedimenti a tutela del diritto alla salute, domandi nei confronti della stessa il risarcimento del danno non patrimoniale conseguente a immissioni intollerabili di odori e polveri provenienti da un’azienda agricola privata, venendo in rilievo, alla stregua del criterio del “petitum” sostanziale, un comportamento materiale di pura inerzia delle autorità pubbliche, suscettibile di compromettere il nucleo essenziale del diritto soggettivo inviolabile alla salute.

Sentenza Corte di Cassazione

INAMMISSIBILITA’ RICORSO IN CASSAZIONE SU SENTENZA CONSIGLIO DI STATO PER STRAVOLGIMENTO NORME NAZIONALI O UNIONALI – Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Ordinanza n. 25503/22 del 30.08.22

INAMMISSIBILITA’ RICORSO IN CASSAZIONE SU SENTENZA CONSIGLIO DI STATO PER STRAVOLGIMENTO NORME NAZIONALI O UNIONALI

Corte di Cassazione Civile, Sez. Unite, Ordinanza n. 25503/22 del 30.08.22

Costituisce ipotesi estranea al perimetro del proprio sindacato per motivi inerenti alla giurisdizione, la denuncia di un eccesso di potere giurisdizionale, configurato nel diniego di giustizia da parte del giudice amministrativo di ultima istanza (Consiglio di Stato), derivante dallo stravolgimento delle norme di riferimento, nazionali o unionali, interpretate in senso incompatibile con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, risultando coerente con il diritto dell’Unione la riferita interpretazione in senso riduttivo degli art. 111, comma 8, Cost., 360, comma 1, n. 1, e 362, comma 1, c.p.c.

Ordinanza Corte di Cassazione

AFFIDO CONDIVISO ED ESCLUSIVO DEI FIGLI – Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Ordinanza n. 21312/22 del 05.07.22

AFFIDO CONDIVISO ED ESCLUSIVO DEI FIGLI

Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Ordinanza n. 21312/22 del 05.07.22

In tema di affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio, alla regola dell’affidamento condiviso dei figli può derogarsi solo ove la sua applicazione risulti pregiudizievole per l’interesse del minore, con la duplice conseguenza che l’eventuale pronuncia di affidamento esclusivo dovrà essere sorretta da una motivazione non solo più in positivo sulla idoneità del genitore affidatario, ma anche in negativo sulla inidoneità educativa ovvero manifesta carenza dell’altro genitore.

Ordinanza Corte di Cassazione

RESPONSABILITÀ DEL CUSTODE – ACCERTAMENTO DEL NESSO CAUSALE TRA COSA ED EVENTO – SUFFICIENZA – PROVA LIBERATORIA – CASO FORTUITO – Corte di Cassazione, Sez. Unite, Ordinanza n. 20943/22 del 30.06.22

RESPONSABILITÀ DEL CUSTODE – ACCERTAMENTO DEL NESSO CAUSALE TRA COSA ED EVENTO – SUFFICIENZA – PROVA LIBERATORIA – CASO FORTUITO

Corte di Cassazione, Sez. Unite, Ordinanza n. 20943/22 del 30.06.22

La responsabilità di cui all’art. 2051 c.c. ha carattere oggettivo, e non presunto, essendo sufficiente, per la sua configurazione, la dimostrazione da parte dell’attore del nesso di causalità tra la cosa in custodia ed il danno, mentre sul custode grava l’onere della prova liberatoria del caso fortuito, rappresentato da un fatto naturale o del danneggiato o di un terzo, connotato da imprevedibilità ed inevitabilità, dal punto di vista oggettivo e della regolarità o adeguatezza causale, senza alcuna rilevanza della diligenza o meno del custode. (In applicazione del principio, la Corte ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva riconosciuto la responsabilità del gestore di una diga, per i danni subiti dagli attori in conseguenza dell’esondazione di un fiume, in quanto, accertato il nesso causale tra il rilascio delle acque fluite a valle della diga e i predetti danni, aveva ritenuto che il particolare evento meteorologico, concausa dei danni, avrebbe potuto integrare il caso fortuito soltanto laddove il custode avesse dimostrato l’adempimento delle prescrizioni contenute nel documento di protezione civile della diga).

Ordinanza Corte di Cassazione