OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO IN MATERIA LOCATIZIA – CITAZIONE E RICORSO – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 927/22 del 13.01.22

OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO IN MATERIA LOCATIZIA – CITAZIONE E RICORSO

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 927/22 del 13.01.22

Nel caso in cui l’opposizione a decreto ingiuntivo, concesso in materia di locazione di immobili urbani soggetta al rito speciale di cui all’art. 447-bis c.p.c., sia erroneamente proposta con citazione, anziché con ricorso, non opera la disciplina di mutamento del rito di cui all’art. 4 del d.lgs. n. 150 del 2011, che è applicabile quando una controversia viene promossa in forme diverse da quelle previste dai modelli regolati dal medesimo decreto, producendo l’atto gli effetti del ricorso, in virtù del principio di conversione, se comunque venga depositato in cancelleria entro il termine di cui all’art. 641 c.p.c..

Sentenza Corte di Cassazione

FIGLIO E RISARCIMENTO DANNI PER MANCANZA DEL RAPPORTO GENITORIALE – Cassazione civile, Sesta sezione civile, Sentenza n. 40035/21 del 16.12.21

FIGLIO E RISARCIMENTO DANNI PER MANCANZA DEL RAPPORTO GENITORIALE

Cassazione civile, Sesta sezione civile, Sentenza n. 40035/21 del 16.12.21

Il danno da deprivazione del rapporto con il padre, deriva dal compimento di un illecito permanente e si verifica non tanto dal momento del raggiungimento della maggiore età (ovvero con la possibilità di esercitare la pretesa risarcitoria), ma da quello dell’indipendenza psicologica del figlio, che per convenzione viene fatta coincidere con l’indipendenza economica, sicché il diritto al risarcimento del danno non si prescrive.

Sentenza Corte di Cassazione

MEDIAZIONE DELEGATA E CONDIZIONE DI PROCEDIBILITA’

MEDIAZIONE DELEGATA E CONDIZIONE DI PROCEDIBILITA’

Cassazione civile, Seconda sezione civile, Sentenza n. 12373/21 del 14.12.21

Ai fini della sussistenza della condizione di procedibilità, in ipotesi di mediazione delegata ex art. 5, commi 2 e 2-bis, del d.lgs. n. 28 del 2010, ciò che rileva è l’utile esperimento, entro l’udienza di rinvio fissata dal giudice, della procedura di mediazione, da intendersi quale primo incontro delle parti innanzi al mediatore e conclusosi senza l’accordo e non già l’avvio di essa nel termine di quindici giorni indicato dal medesimo giudice delegante con l’ordinanza che dispone la mediazione

Sentenza Corte di Cassazione

MANTENIMENTO DEL FIGLIO MAGGIORENNE – Cassazione civile, Prima sezione civile, Ordinanza n. 38366/21 del 03.12.21

MANTENIMENTO DEL FIGLIO MAGGIORENNE

Cassazione civile, Prima sezione civile, Ordinanza n. 38366/21 del 03.12.21

Il genitore tenuto al mantenimento del figlio maggiorenne si libera dalla sua obbligazione facendo valere, a fronte della contraria domanda, in rapporto all’età dell’avente diritto, il conseguimento del titolo professionale e la sua mancata attivazione nel reperimento di un’occupazione adeguata.

Ordinanza Corte di Cassazione

IMMUNITÀ STATO STRANIERO DA GIURISDIZIONE – LIMITI AL RICONOSCIMENTO DI SENTENZA DI CONDANNA AL RISARCIMENTO DELLE VITTIME DELL’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE – Cassazione civile, Prima sezione civile, Ordinanza n. 39391/2021 del 10.12.21

IMMUNITÀ STATO STRANIERO DA GIURISDIZIONE – LIMITI AL RICONOSCIMENTO DI SENTENZA DI CONDANNA AL RISARCIMENTO DELLE VITTIME DELL’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE

Cassazione civile, Prima sezione civile, Ordinanza n. 39391/2021 del 10.12.21

L’immunità di uno Stato straniero dalla giurisdizione, secondo le norme di diritto interno – quale parametro per il riconoscimento della sentenza ex art. 64, comma 1, lett. a), della legge n. 218 del 1995 – protegge la funzione, non anche comportamenti che non attengono all’esercizio tipico della potestà di governo e richiede il riscontro di un nesso di non estraneità all’esercizio legittimo della suddetta potestà, col fine di non rendere sproporzionato il sacrificio del concorrente diritto di accesso ad un giudice. Conseguentemente, la sentenza del giudice americano di condanna di uno Stato estero e/o di enti o soggetti statali, quali corresponsabili del fatto, al risarcimento dei danni in favore dei familiari delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, è riconoscibile ex art. 64, lett. a) della l. n. 215 del 1995, poiché quel giudice avrebbe potuto conoscere della causa anche secondo i principi della competenza giurisdizionale propri dell’ordinamento italiano.

Ordinanza Corte di Cassazione

SENTENZA NULLA SE PRONUNCIATA PRIMA DEI TERMINI PER COMPARSE CONCLUSIONALI E REPLICHE – Cassazione civile Sezioni Unite

SENTENZA NULLA SE PRONUNCIATA PRIMA DEI TERMINI PER COMPARSE CONCLUSIONALI E REPLICHE

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 26956/2021 del 25.11.21

La parte che proponga l’impugnazione della sentenza d’appello deducendo la nullità della medesima per non aver avuto la possibilità di esporre le proprie difese conclusive ovvero per replicare alla comparsa conclusionale avversaria non ha alcun onere di indicare in concreto quali argomentazioni sarebbe stato necessario addurre in prospettiva di una diversa soluzione del merito della controversia; la violazione determinata dall’avere il giudice deciso la controversia senza assegnare alle parti i termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, ovvero senza attendere la loro scadenza, comporta di per sé la nullità della sentenza per impedimento frapposto alla possibilità per i difensori delle parti di svolgere con completezza il diritto di difesa, in quanto la violazione del principio del contraddittorio, al quale il diritto di difesa si associa, non è riferibile solo all’atto introduttivo del giudizio, ma implica che il contraddittorio e la difesa si realizzino in piena effettività durante tutto lo svolgimento del processo.

Sentenza Corte di Cassazione

PROMESSA DI MATRIMONIO – DONI TRA FIDANZATI E RICHIESTA RESTITUZIONE

PROMESSA DI MATRIMONIO – DONI TRA FIDANZATI E RICHIESTA RESTITUZIONE

Cassazione civile, Sezione Prima, Ordinanza n. 29980/2021 del 25.10.21

I doni tra fidanzati, di cui all’art. 80 c.c., non sono equiparati né alle liberalità in occasione di servizi né alle donazioni fatte in segno di riconoscenza per i servizi resi dal donatario, né alle liberalità d’uso. Costituiscono vere e proprie donazioni e pertanto soggette ai requisiti di forma e sostanza previsti dal codice e possono essere integrate anche da donazioni immobiliari, comprese le donazioni indirette. Ai fini dell’azione restitutoria, bisogna accertare che i doni siano stati fatti a causa della promessa di matrimonio e che vengano giustificati da tale fatto.

Ordinanza Corte di Cassazione

COSA GIUDICATA CIVILE – INTERPRETAZIONE DEL GIUDICATO – GIUDICATO INTERNO – Cassazione civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 34424/2021 del 15.11.21

COSA GIUDICATA CIVILE – INTERPRETAZIONE DEL GIUDICATO – GIUDICATO INTERNO

Cassazione civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 34424/2021 del 15.11.21

Ai fini della denuncia, con il ricorso per cassazione, della violazione di norme di diritto, assumono rilievo solo le statuizioni del giudice di appello relative ai motivi e alle richieste formulate dall’appellante, mentre consegue la formazione del giudicato interno sulle questioni che abbiano formato oggetto di dibattito in primo grado, e della relativa pronunzia, e che non siano state ritualmente riproposte dalla parte interessata in sede di gravame.

Sentenza Corte di Cassazione

POSSESSO – USUCAPIONE – Contratto ad effetti obbligatori – Idoneità ad instaurare un possesso “ad usucapionem” – Cassazione civile, Sezioni Seconda, Ordinanza n. 29594/2021 del 22.10.21

USUCAPIONE – Contratto ad effetti obbligatori – Idoneità ad instaurare un possesso “ad usucapionem”

Cassazione civile, Sezioni Seconda, Ordinanza n. 29594/2021 del 22.10.21

In un contratto ad effetti obbligatori, la “traditio” del bene non configura la trasmissione del suo possesso ma l’insorgenza di una mera detenzione, sebbene qualificata, salvo che intervenga una “interversio possessionis”, mediante la manifestazione esterna, diretta contro il proprietario/possessore, della volontà di esercizio del possesso “uti dominus”, atteso che il possesso costituisce una situazione di fatto, non trasmissibile, di per sé, con atto negoziale separatamente dal trasferimento del diritto corrispondente al suo esercizio, sicché non opera la presunzione del possesso utile “ad usucapionem”, previsto dall’art. 1141 c.c., quando la relazione con il bene derivi da un atto o da un fatto del proprietario non corrispondente al trasferimento del diritto. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione di merito che, ravvisando l’esistenza di un contratto di comodato, aveva escluso che l’utilizzo esclusivo del bene ed il compimento di atti di amministrazione, per la conservazione ed il miglioramento delle sue condizioni, integrasse un atto di interversione del possesso nei confronti del proprietario, e successivamente dei suoi eredi, idoneo al mutamento del titolo)

Ordinanza Corte di Cassazione

Assegno divorzile in favore dell’ex coniuge – Famiglia di fatto del beneficiario – Conseguenze – Cassazione civile, Sezioni Unite

Assegno divorzile in favore dell’ex coniuge – Famiglia di fatto del beneficiario – Conseguenze

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 32198/2021 del 05.11.21

L’instaurazione da parte dell’ex coniuge di una stabile convivenza di fatto, giudizialmente accertata, incide sul diritto al riconoscimento di un assegno di divorzio o alla sua revisione nonché sulla quantificazione del suo ammontare, in virtù del progetto di vita intrapreso con il terzo e dei reciproci doveri di assistenza morale e materiale che ne derivano, ma non determina, necessariamente, la perdita automatica ed integrale del diritto all’assegno. Qualora sia giudizialmente accertata l’instaurazione di una stabile convivenza di fatto tra un terzo e l’ex coniuge economicamente più debole questi, se privo anche all’attualità di mezzi adeguati o impossibilitato a procurarseli per motivi oggettivi, mantiene il diritto al riconoscimento di un assegno di divorzio a carico dell’ex coniuge, in funzione esclusivamente compensativa. A tal fine il richiedente dovrà fornire la prova del contributo offerto alla comunione familiare; della eventuale rinuncia concordata ad occasioni lavorative e di crescita professionale in costanza di matrimonio; dell’apporto alla realizzazione del patrimonio familiare e personale dell’ex coniuge. Tale assegno, anche temporaneo su accordo delle parti, non è ancorato al tenore di vita endomatrimoniale né alla nuova condizione di vita dell’ex coniuge, ma deve essere quantificato alla luce dei principi suesposti, tenuto conto altresì della durata del matrimonio.

Sentenza Corte di Cassazione