IDENTIFICAZIONE DEL FORNITORE CON IL PRODUTTORE AI FINI DELLA RESPONSABILITA’ VERSO IL CONSUMATORE – Corte di Cassazione, Sez. Terza, Sentenza n. 32673/25 del 15.12.25

IDENTIFICAZIONE DEL FORNITORE CON IL PRODUTTORE AI FINI DELLA RESPONSABILITA’ VERSO IL CONSUMATORE

Corte di Cassazione, Sez. Terza, Sentenza n. 32673/25 del 15.12.25

Il fornitore di un prodotto difettoso deve essere considerato una ‘persona che si presenta come produttore’ di detto prodotto, ai sensi di tale disposizione, qualora tale fornitore non abbia materialmente apposto il suo nome, marchio o altro segno distintivo su siffatto prodotto, ma il marchio che il produttore ha apposto su quest’ultimo coincida, da un lato, con il nome di tale fornitore o con un elemento distintivo di quest’ultimo e, dall’altro, con il nome del produttore» -, osservando come, in tal modo, sia stata «delineata in modo inequivoco e completo la figura del fornitore/produttore ai fini della responsabilità insorta nei confronti del consumatore, illustrando come il fornitore possa giungere a presentarsi al consumatore quale produttore, creando quindi una estensione di responsabilità, che, dal lato del consumatore, significa un aumento di tutela, nell’ottica di un – necessario, considerato il tipo di mercato che si imprime sul rapporto tra le parti – favor consumatoris.

Sentenza Corte di Cassazione

INCOSTITUZIONALE LA LIQUIDAZIONE PER RIDUZIONE DELLA METÀ DEL COMPENSO DEL CONSULENTE TECNICO DELLA PARTE AMMESSA AL PATROCINIO A SPESE DELLO STATO NEL GIUDIZIO CIVILE – Corte Costituzionale, Sentenza n. 179/25 del 02.12.25

INCOSTITUZIONALE LA LIQUIDAZIONE PER RIDUZIONE DELLA METÀ DEL COMPENSO DEL CONSULENTE TECNICO DELLA PARTE AMMESSA AL PATROCINIO A SPESE DELLO STATO NEL GIUDIZIO CIVILE

Corte Costituzionale, Sentenza n. 179/25 del 02.12.25

Illegittimità costituzionale – per contrasto con gli artt. 3 e 24 Cost. – dell’art. 130 del d.P.R. n. 115 del 2002 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia), nella parte in cui non esclude che la riduzione della metà degli importi spettanti al consulente tecnico di parte sia operata in caso di applicazione di previsioni tariffarie non adeguate a norma dell’art. 54 dello stesso d.P.R. La finalità di contemperamento del carattere pubblicistico della funzione svolta dall’ausiliario con l’esigenza di non svilire l’impegno del professionista, sottesa alla disciplina del d.P.R. n. 115 del 2002, assume una peculiare connotazione nei procedimenti in cui una parte sia stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato, laddove la necessità di contenimento della spesa pubblica giustifica la decurtazione dei compensi dei consulenti tecnici (anche di parte). Il mancato rispetto della clausola di adeguamento degli onorari alla variazione del costo della vita, di cui all’art. 54 del d.P.R. n. 115 del 2002, fa venir meno il rapporto di connessione razionale e di proporzionalità tra il mezzo predisposto dal legislatore e il fine che ha inteso perseguire, nella misura in cui rende la stessa base di calcolo dei compensi (sulla quale, nel caso di specie, deve operarsi la menzionata decurtazione), di per sé, seriamente sproporzionata per difetto.

La disciplina che ne risulta si pone, quindi, in contrasto con il principio di uguaglianza (non mostrandosi giustificata una disparità di trattamento tra ausiliario del magistrato e consulente tecnico di parte) e con il diritto di difesa ex art. 24 Cost., dal momento che, non gravando sul consulente tecnico di parte – diversamente da quello d’ufficio – l’obbligo di prestare il suo ufficio, l’irragionevole decurtazione della tariffa potrebbe determinare l’allontanamento delle migliori professionalità dal processo.

Sentenza Corte Costituzionale

DOMANDA DI ACCESSO AGLI ATTI DEL PROCEDIMENTO DI AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO – Corte di Cassazione, Sez. Prima, Sentenza n. 18563/25 del 08.07.25

DOMANDA DI ACCESSO AGLI ATTI DEL PROCEDIMENTO DI AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

Corte di Cassazione, Sez. Prima, Sentenza n. 18563/25 del 08.07.25

Il provvedimento di rigetto della domanda di accesso agli atti del procedimento di amministrazione di sostegno, formulata dagli eredi del beneficiario deceduto, è impugnabile per cassazione ex art. 111 Cost. perché ha natura decisoria, incidendo con attitudine al giudicato sul diritto degli eredi, sancito dagli artt. da 15 a 22 del Regolamento europeo per la protezione dei dati personali n. 679 del 2016 a conoscere dati relativi a soggetti defunti al fine di controllare l’attività svolta dall’amministratore di sostegno, e di promuovere le azioni previste dalla legge, anche di tipo conservativo, e ciò a prescindere dall’avvenuta utilizzazione all’uopo del rito camerale ex art. 737 c.p.c..

Sentenza Corte di Cassazione

LA NONNA CHE MANTIENE IL NIPOTE HA DIRITTO ALL’ASSEGNO UNICO – Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, Ordinanza n. 28627/25 del 29.10.25

LA NONNA CHE MANTIENE IL NIPOTE HA DIRITTO ALL’ASSEGNO UNICO

Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, Ordinanza n. 28627/25 del 29.10.25

L’unica persona convivente, che da sempre provvede al mantenimento del nipote minore (nel caso di specie la nonna), ha diritto a percepire l’assegno per il nucleo familiare.

Ordinanza Corte di Cassazione

RELAZIONE ANNO 2025 DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA SITUAZIONE DELLO STATO DI DIRITTO IN ITALIA – Documento di lavoro della Commissione europea del 08.07.25 (Capitolo sull’Italia)

RELAZIONE ANNO 2025 DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA SITUAZIONE DELLO STATO DI DIRITTO IN ITALIA 

Documento di lavoro della Commissione europea del 08.07.25 (Capitolo sull’Italia)

Stato dell’arte del sistema giudiziario italiano, del quadro anticorruzione, del pluralismo e libertà nei media, del bilanciamento tra poteri istituzionali italiani, rispetto alle raccomandazioni già formulate dalla Commissione europea nella Relazione sullo Stato di diritto 2024.

Relazione Commissione Europea

PROTEZIONE COMPLEMENTARE E DIRITTO ALLA VITA PRIVATA E FAMILIARE DELLO STRANIERO – Corte di Cassazione, Sez. Prima civ., Ordinanza n. 29593/25 del 10.11.25

PROTEZIONE COMPLEMENTARE E DIRITTO ALLA VITA PRIVATA E FAMILIARE DELLO STRANIERO

Corte di Cassazione, Sez. Prima civ., Ordinanza n. 29593/25 del 10.11.25

La rivisitazione, ad opera del d.l. n. 20 del 2023, conv. nella l. n. 50 del 2023, dell’istituto della protezione complementare non ha determinato il venir meno della tutela della vita privata e familiare dello straniero che si trova in Italia, tanto più che il tessuto normativo continua a richiedere il rispetto degli obblighi costituzionali e convenzionali. Ne deriva che la protezione complementare può essere accordata in presenza di un radicamento del cittadino straniero sul territorio nazionale sufficientemente forte da far ritenere che un suo allontanamento, che non sia imposto da prevalenti ragioni di sicurezza nazionale o di ordine pubblico, determini una violazione del suo diritto alla vita familiare o alla vita privata.

Ordinanza Corte di Cassazione

ASSEGNAZIONE CASA FAMILIARE: EQUIPARAZIONE DEI FIGLI NATI FUORI DAL MATRIMONIO – Corte di Cassazione, Sez. Prima civ., Ordinanza n. 25403/25 del 16.09.25

ASSEGNAZIONE CASA FAMILIARE: EQUIPARAZIONE DEI FIGLI NATI FUORI DAL MATRIMONIO

Corte di Cassazione, Sez. Prima civ., Ordinanza n. 25403/25 del 16.09.25

In materia di assegnazione della casa familiare rileva il principio secondo il quale il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli, come si ricava dall’art. 337 sexies cod. civ.; è pacifico che ciò riguarda sia i figli nati dalla relazione matrimoniale che fuori di essa. Il giudice chiamato a fissare la regolamentazione a seguito della crisi familiare, nel decidere se assegnare la casa coniugale, deve tener conto esclusivamente del primario interesse del figlio minore a beneficiare dell’abitazione in cui quest’ultimo ha vissuto quando la famiglia era unita.

Ordinanza Corte di Cassazione

ISCRIZIONE A RUOLO NEL PROCESSO ESECUTIVO: IMMOBILIARE E PRESSO TERZI – Corte di Cassazione, Sez. Terza civ., Sentenza n. 28513/25 del 18.09.25

ISCRIZIONE A RUOLO NEL PROCESSO ESECUTIVO: IMMOBILIARE E PRESSO TERZI

Corte di Cassazione, Sez. Terza civ., Sentenza n. 28513/25 del 18.09.25

L’iscrizione a ruolo del processo esecutivo (immobiliare e presso terzi) va effettuata nel termine perentorio previsto dagli artt. 543 e 557 c.p.c., mediante il deposito di copie, attestate conformi agli originali dall’avvocato del creditore, degli atti indicati in tali norme; il tardivo deposito delle copie attestate conformi determina l’inefficacia del pignoramento e l’estinzione del processo, onde non è suscettibile di sanatoria l’eventuale deposito di copie non attestate conformi, oltre il suddetto termine perentorio, neppure mediante il deposito tardivo delle attestazioni di conformità mancanti.

Sentenza Corte di Cassazione

RACCOMANDAZIONI DEL CSM SULL’UTILIZZO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE – Delibera plenaria del CSM del 08.10.25

RACCOMANDAZIONI DEL CSM SULL’UTILIZZO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE  

Delibera plenaria del CSM del 08.10.25

Il CSM adotta raccomandazioni sull’uso dell’Intelligenza Artificiale per l’amministrazione della giustizia, ispirate ai principi di legalità, trasparenza, proporzionalità e autonomia decisionale, al fine di garantire i diritti fondamentali nonché l’indipendenza e l’imparzialità dell’azione giudiziaria.

Delibera plenaria

AFFIDAMENTO: OBBLIGO ASCOLTO DELLA MINORE DODICENNE – Corte di Cassazione, Sez. Prima civ., Ordinanza n. 25555/25 del 18.09.25

AFFIDAMENTO: OBBLIGO ASCOLTO DELLA MINORE DODICENNE

Corte di Cassazione, Sez. Prima civ., Ordinanza n. 25555/25 del 18.09.25

Nel caso di affidamento dei figli, l’ascolto obbligatorio della minore dodicenne e ritenuta capace di discernimento costituisce un adempimento imprescindibile a pena di nullità. Tale ascolto è finalizzato a raccogliere e valutare i bisogni e le opinioni del minore, non potendo essere sostituito da consulenze tecniche d’ufficio. Senza l’ascolto, il giudice viola il principio del contraddittorio e la decisione è viziata sul piano sostanziale in quanto priva della valutazione essenziale delle opinioni del minore. L’ascolto è infatti un diritto fondamentale del minore che, pur non essendo formalmente parte nel processo, ha un interesse sostanziale in gioco nella decisione riguardante l’affidamento, che incide in modo rilevante sulla sua sfera personale.

Ordinanza Corte di Cassazione