Contratti bancari e ordine di esibizione – art. 210 cpc – Cassazione civile, Sez. Prima, Sentenza n. 24641/2021 del 13.09.21

Contratti bancari e ordine di esibizione – art. 210 cpc

Cassazione civile, Sez. Prima, Sentenza n. 24641/2021 del 13.09.21

Il diritto spettante a colui che succede a qualunque titolo o che subentra nell’amministrazione dei beni, sancito dall’articolo 119, comma 4, d.lgs. n. 385 del 1993, ad ottenere, a proprie spese, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni, ivi compresi gli estratti conto, può essere esercitato in sede giudiziale attraverso l’istanza di cui all’articolo 210 c.p.c., in concorso dei presupposti previsti da tale disposizione, a condizione che detta documentazione sia stata precedentemente richiesta alla banca e quest’ultima, senza giustificazione, non vi abbia ottemperato.

Sentenza Corte di Cassazione

Responsabilità aggravata ex art. 96 II° co. c.p.c. – Giudice Competente – Cassazione civile, Sez. Unite, Sentenza n. 25478/2021 del 21.09.21

Responsabilità aggravata ex art. 96 II° co. c.p.c. – Giudice Competente

Cassazione civile, Sez. Unite, Sentenza n. 25478/2021 del 21.09.21

L’istanza con la quale si chieda il risarcimento dei danni, ai sensi dell’art. 96, comma 2, c.p.c., per aver intrapreso o compiuto l’esecuzione forzata senza la normale prudenza, in forza di un titolo esecutivo di formazione giudiziale non definitivo, successivamente caducato, deve essere proposta, di regola, in sede di cognizione, ossia nel giudizio in cui si è formato o deve divenire definitivo il titolo esecutivo, ove quel giudizio sia ancora pendente e non vi siano preclusioni di natura processuale. Ricorrendo, invece, quest’ultima ipotesi, la domanda andrà posta al giudice dell’esecuzione; e, solamente quando sussista un’ipotesi di impossibilità di fatto o di diritto alla proposizione della domanda anche in sede di opposizione all’esecuzione, potrà esserne consentita la proposizione in un giudizio autonomo.

Sentenza Corte di Cassazione

Riscossione buoni postali fruttiferi cointestati in caso di decesso – Cassazione civile, Prima Sezione, Sentenza n. 24639/2021 del 08.06.21

Riscossione buoni postali fruttiferi cointestati in caso di decesso

Cassazione civile, Prima Sezione, Sentenza n. 24639/2021 del 08.06.21

In tema di buoni postali fruttiferi cointestati, in caso di decesso di uno degli intestatari, ove sul buono sia apposta la clausola “pari facoltà di rimborso”, ciascuno degli intestatari superstiti può chiedere il pagamento dell’intero, non essendo applicabile la disciplina prevista dall’art. 187 d.P.R. n. 256 del 1989 per i libretti di risparmio postali, che subordina il rimborso del saldo alla quietanza di tutti gli aventi diritto.

Sentenza Corte di Cassazione

Diritto del nato da parto anonimo a conoscere l’identità della madre e ad accedere alle informazioni sanitarie sulla sua salute – Cassazione civile, Prima Sezione, Ordinanza n. 22497/2021 del 09.08.21

Diritto del nato da parto anonimo a conoscere l’identità della madre  e ad accedere alle informazioni sanitarie sulla sua salute

Cassazione civile, Prima Sezione, Ordinanza n. 22497/2021 del 09.08.21

Il diritto a conoscere l’identità della madre deve essere contemperato con la persistenza della volontà di questa di rimanere anonima e deve essere esercitato secondo modalità che ne proteggano la dignità, tenendo in considerazione la salute della donna e la sua condizione personale e familiare (nella fattispecie, è stata così confermata la sentenza di merito che aveva escluso il diritto del figlio a conoscere l’identità della propria madre, in quanto la donna era in età molto avanzata e versava in gravi condizioni di salute anche psichica); dall’altro lato, tale diritto va tenuto distinto da quello ad accedere alle informazioni sanitarie sulla salute della madre, al fine di accertare la sussistenza di eventuali malattie ereditarie trasmissibili, che può essere esercitato indipendentemente dalla volontà della donna e anche prima della sua morte, purché ne sia garantito l’anonimato “erga omnes”, anche nei confronti del figlio.

Ordinanza Corte di Cassazione

Responsabilità civile auto – applicazione dell’art. 122 delle assicurazioni private su aree equiparate alle strade – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21983/2021 del 30.07.21

Responsabilità civile auto – applicazione dell’art. 122 delle assicurazioni private su aree equiparate alle strade

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21983/2021 del 30.07.21

Ai fini dell’operatività della garanzia per R.C.A., l’art. 122 del codice delle assicurazioni private va interpretato conformemente alla giurisprudenza eurounitaria. La circolazione su aree equiparate alle strade deve intendersi come quella effettuata su ogni spazio ove il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale, quindi anche su spazi relativi ad abitazioni private.

Sentenza Corte di Cassazione

Sospensione per pregiudizialità – Giudizio pregiudicante deciso con sentenza impugnata – Istanza di prosecuzione ex art. 297 c.p.c. – Condizioni – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21763/2021 del 29.07.21

Sospensione per pregiudizialità – Giudizio pregiudicante deciso con sentenza impugnata – Istanza di prosecuzione ex art. 297 c.p.c. – Condizioni

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21763/2021 del 29.07.21

Salvi i casi in cui la sospensione del giudizio sulla causa pregiudicata sia imposta da una disposizione normativa specifica, che richieda di attendere la pronuncia con efficacia di giudicato sulla causa pregiudicante, quando fra due giudizi esista un rapporto di pregiudizialità tecnica e quello pregiudicante sia stato definito con sentenza non passata in giudicato, la sospensione del giudizio pregiudicato non può ritenersi obbligatoria ai sensi dell’art. 295 c.p.c. (e, se disposta, può essere proposta subito istanza di prosecuzione ex art. 297 c.p.c.), ma può essere adottata, in via facoltativa, ai sensi dell’art. 337, comma 2, c.p.c., applicandosi, nel caso del sopravvenuto verificarsi di un conflitto tra giudicati, il disposto dell’art. 336, comma 2, c.p.c..

Sentenza Corte di Cassazione

Corresponsione di somme del convivente more uxorio – ripetibilità – presupposti – Cassazione civile, Sezione Sesta, Ordinanza n. 18721/2021 del 01.07.21

Corresponsione di somme del convivente more uxorio – ripetibilità – presupposti

Cassazione civile, Sezione Sesta, Ordinanza n. 18721/2021 del 01.07.21

Un’attribuzione patrimoniale a favore del convivente more uxorio può configurarsi come adempimento di un’obbligazione naturale allorché la prestazione risulti adeguata alle circostanze e proporzionata all’entità del patrimonio e alle condizioni sociali del solvens. Tuttavia, si può configurare l’ingiustizia dell’arricchimento da parte di un convivente more uxorio nei confronti dell’altro in presenza di prestazioni a vantaggio del primo, che esulano dal semplice adempimento delle obbligazioni nascenti dal rapporto di convivenza, il cui contenuto va parametrato sulle condizioni sociali e familiari della famiglia di fatto travalicanti limiti di proporzionalità e di adeguatezza.

Ordinanza Corte di Cassazione

Proprietà esclusiva di beni mobili o immobili – validità del trasferimento a favore dei figli per assicurarne il mantenimento – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21761/2021 del 11.05.21

Proprietà esclusiva di beni mobili o immobili – validità del trasferimento a favore dei figli per assicurarne il mantenimento

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21761/2021 del 11.05.21

Sono valide le clausole dell’accordo di divorzio a domanda congiunta, o di separazione consensuale, che riconoscano ad uno o ad entrambi i coniugi la proprietà esclusiva di beni immobili, o di altri diritti reali, o  operino il trasferimento a favore di uno di essi, o dei figli, per assicurarne il mantenimento; tale accordo di divorzio o di separazione, in quanto inserito nel verbale d’udienza, redatto da un ausiliario del giudice e destinato a far fede di ciò che in esso è attestato, assume forma di atto pubblico secondo l’art. 2699 c.c. e, ove implichi il trasferimento di diritti reali immobiliari, costituisce, dopo la sentenza di divorzio resa ai sensi dell’art. 4, comma 16, l. n. 898 del 1970, che, in relazione alle pattuizioni aventi ad oggetto le condizioni inerenti alla prole e ai rapporti economici, ha valore di pronuncia dichiarativa, ovvero dopo l’omologazione che lo rende efficace, valido titolo per la trascrizione ai sensi dell’art. 2657 c.c. La validità dei trasferimenti immobiliari presuppone l’attestazione, da parte del cancelliere, che le parti abbiano prodotto gli atti e rese le dichiarazioni di cui all’art. 29, comma 1- bis, l. n. 52 del 1985 e non produce nullità del trasferimento, il mancato compimento, da parte dell’ausiliario, dell’ulteriore verifica circa l’intestatario catastale dei beni trasferiti e la sua conformità con le risultanze dei registri immobiliari.

Sentenza Corte di Cassazione

PRESUNZIONI GRAVI PRECISE E CONCORDANTI – Cassazione civile, Prima Sezione Civile, Sentenza n. 18611/2021 del 30.06.21

PRESUNZIONI GRAVI PRECISE E CONCORDANTI

Cassazione civile, Prima Sezione Civile, Sentenza n. 18611/2021 del 30.06.21

In tema di presunzioni, qualora il giudice di merito sussuma erroneamente sotto i tre caratteri individuatori della presunzione (gravità, precisione, concordanza) fatti concreti che non sono invece rispondenti a quei requisiti, il relativo ragionamento è censurabile in base all’art. 360, n. 3, c.p.c. (e non già alla stregua del n. 5 dello stesso art. 360), competendo alla Corte di cassazione controllare se la norma dell’art. 2729 c.c., oltre ad essere applicata esattamente a livello di declamazione astratta, lo sia stata anche sotto il profilo dell’applicazione concreta; nondimeno, per restare nell’ambito della violazione di legge, la critica deve concentrarsi sull’insussistenza dei requisiti della presunzione nel ragionamento condotto nella sentenza impugnata, mentre non può svolgere argomentazioni dirette ad infirmarne la plausibilità (criticando la ricostruzione del fatto ed evocando magari altri fatti che non risultino dalla motivazione), vizio valutabile, ove del caso, nei limiti di ammissibilità di cui all’art. 360 n. 5 c.p.c..

Sentenza Corte di Cassazione

SEPARAZIONE TRA CONIUGI: NOMINA DEL CURATORE SPECIALE DEL MINORE – Cassazione civile, Prima Sezione Civile, Ordinanza n. 16569/2021 del 11.06.21

SEPARAZIONE TRA CONIUGI: NOMINA DEL CURATORE SPECIALE DEL MINORE

Cassazione civile, Prima Sezione Civile, Ordinanza n. 16569/2021 del 11.06.21

Compete al giudice del tribunale ordinario, in ragione della particolare delicatezza dell’istituto e della sua diretta incidenza limitativa sull’esercizio della responsabilità genitoriale, anche valutare la ricorrenza in concreto: di una situazione di conflitto di interessi del minore verso entrambi i genitori, tenendo conto delle limitazioni apportate alla responsabilità genitoriale ed al diritto di visita; dell’andamento delle iniziative poste a sostegno del recupero dell’originario nucleo familiare; della conflittualità esistente tra i coniugi e della posizione assunta dagli stessi tra loro e nei confronti degli affidatari e di quanto altro utile e rilevante nell’interesse del minore; e della necessità di disporre, ove s’imponga, la nomina di un curatore speciale ex art. 78 c.p.c., per assicurare la regolare instaurazione del contraddittorio e non incorrere in nullità delle attività processuali svolte.

Ordinanza Corte di Cassazione